MISTERBIANCO
Misterbianco
si trova a 213 metri sul livello del mare e posta sul pendio meridionale
del Vulcano Etna. La sua popolazione comprende circa 45.000 abitanti.
La
sua economia dapprima si basava principalmente sull'agricoltura
specializzata che puntava essenzialmente sulla produzione di arance,
cereali ed uva, ma ultimamente anche il settore industriale e commerciale
si stanno sviluppando.
LA
CITTA'
Dal
punto di vista artistico e culturale, la citta' e' in grado di offrire
un interessante itinerario turistico ai possibili visitatori interessati.
Il ventaglio delle offerte comprende vari edifici sacri e civili.
La
Chiesa Madre - La prima tappa di questo viaggio ideale e' dedicata
alla Chiesa Madre cittadina la cui edificazione parti' dopo la violenta
eruzione gia' citata. Essa si presenta con una poderosa facciata
in stile romanico realizzata utilizzando la caratteristica pietra
di Priolo ed arricchita dalla presenza di capitelli, colonne, rosoni
ed una loggia centrale contenente una statua raffigurante la Madonna
delle Grazie. Tale struttura esterna e' completata dalla presenza
di tre porte sovrastate da delle lunette che raccolgono i bassorilievi
dedicati al Cristo Re, a San Pietro e a San Paolo. Al suo interno
si possono ammirare pregiate opere d'arte, a partire da una cinquecentesca
statua rappresentante la Madonna delle Grazie attribuita ad Antonello
Gagini, la statua rappresentante S. Antonio da Padova, i quadri
raffiguranti "Le anime del Purgatorio" e "San Francesco
d'Assisi".
Chiesa
di San Nicolò - La Chiesa intitolata a San Nicolo' ed
alla Madonna del Rosario ha una storia antica: dalla precedente
edificazione ed intitolata in un primo momento a Maria Santissima
delle Grazie, crollo' in parte verso la fine del 1700; successivamente
riedificata, fu intitolata inizialmente a San Domenico e successivamente
ottenne il suo nome attuale. La Chiesa va ricordata perche' preserva
preziose seicentesche tele, una cinquecentesca pala d'altare raffigurante
la Madonna del Rosario ed un quadro raffigurante San Pietro martire
circondato da San Lorenzo e San Placido.
Dintorni
e Chiese Minori - Tra le chiese minori cittadine occorre citare
quella settecentesca intitolata a San Giuseppe - nella sua facciata
sono visibili le statue in gesso raffiguranti due Angeli, la Madonna
e San Giuseppe ed al suo interno degli affreschi riguardanti la
vita del Santo titolare -, la seicentesca Chiesa del Carmine e la
Chiesa di S. Orsola - una delle prime strutture edificate dopo la
famosa quanto rovinosa eruzione gia' citata, conserva il seicentesco
quadro raffigurante S. Maria della Consolazione, il settecentesco
quadro raffigurante S. Lucia ed il settecentesco quadro raffigurante
S. Agostino -.
Tra
le strutture civili cittadine occorre citare i due piu' famosi punti
d'incontro, la Piazza Mazzini e la Piazza Dante, una ricca Biblioteca
Civica costituita anche grazie ad ottime donazioni e la Galleria
Civica d'arte. Quest'ultima si trova sul lato ovest della gia' citata
Piazza Mazzini e fu edificata sfruttando una precedente costruzione
del 1914, la cosidetta "a casa di l'acqua".
STORIA
Le
notizie storiche piu' antiche sulla citta' si hanno grazie a due
pergamene relative ad atti di donazione e databili alla seconda
meta' del 1300. In quel periodo esisteva solo la Chiesa intitolata
a S. Maria e non un vero e proprio centro abitato. Anticamente la
citta' si sviluppava su di un promontorio, comprendeva delle terre
fertilissime, contava innumerevoli Chiese ed era attraversato dal
fiume Amenano. Il nome cittadino e' stato ricavato da un monastero
dalle bianche mura distrutto, come del resto buona parte dell'antico
borgo, dalla potente eruzione vulcanica del 1669. La ricostruzione
imposta da questo nefasto cataclisma naturale durato piu' di cento
giorni fu condotta in maniera per quanto possibile fedele alla precedente
struttura cittadina. Cosi' fu riedificata la Piazza Quattro Canti
ed i quattro Palazzi signorili - Santonocito, Scuderi, Anfuso e
Santagati -, nonche' buona parte dei restanti monumenti sacri e
civili. La citta' era uno dei casali etnei piu' importanti e fu
venduta inizialmente alla nobile famiglia genovese dei Massa e successivamente
a quella dei Trigona che nel 1685 ottenne il titolo di duca della
citta'.
Misterbianco
possiede delle interessanti aree archeologiche dove e' stato possibile
ritrovare vari reperti relativi, ad esempio, all'Eta' Neolitica.
Da citare, ancora, gli insediamenti greco-romani e bizantini rinvenuti
nella Contrada Erbe Bianche. Infine, occorre ricordare l'antica
presenza di un acquedotto d'eta' greco-romana che attraversa la
citta'.
Tra
le altre testimonianze storiche della citta' occorre ricordare i
resti dell'antica Chiesa Madre cittadina intitolata a Santa Maria
de monasterio Albo, situata nell'omonima contrada comprendente un
bosco di querce secolari. Le poche notizie storiche certe che la
riguardano la sua citazione in alcuni trecenteschi documenti, la
sua annessione alla Collegiata di Santa Maria dell'Elemosina di
Catania ed una seconda citazione in alcuni cinquecenteschi documenti
sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie. Dell'originaria costruzione
oggi rimane solo parte dell'antico campanile, visto che essa fu
notevolmente distrutta dall'eruzione del 1669. La Chiesa fu riedificata
in un sito poco distante dal precedente.
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