MOTTA
SANTA ANASTASIA
Motta
S. Anastasia si trova esattamente sul versante meridionale del Vulcano
Etna, a 275 metri sul livello del mare. Essa raggruppa quasi 9.500
anime.
La
storia cittadina e' testimoniata dai ritrovamenti d'origine greca
risalenti al V-IV secolo A. C. effettuati in contrada Ardizzone,
un successivo ritrovamento di alcune tombe probabilmente appartenenti
ad una necropoli greca risalente al V secolo A. C. ed il ritrovamento
di alcune monete e di un mosaico che testimoniano il passaggio romano
nella zona.
Agli
inizi del 1500 la citta' era il feudo di Antonio Moncada, conte
di Aderno'. Nel corso del 1700 e del 1800 si ha uno sviluppo urbano
organizzato.
Il
Comune di Motta S. Anastasia fu istituito nel 1820. Sull'origine
del nome cittadino si sta ancora discutendo: una delle teorie piu'
accreditate sostiene che i due toponimi, pur avendo una diversa
origine - Motta e' di origine preromana ed Anastasia e' di origine
greco-bizantina - hanno lo stesso significato e si riferiscono al
luogo dove sorge la citta'.
La
citta' si presenta con il fascino caratteristico del borgo medievale
creato attorno al Castello ed alla chiesa Madre e quella dell'Immacolata
o SS. Sacramento. Dell'antica struttura urbana oggi, purtroppo,
rimangono poche tracce, a partire dai resti della cinta muraria
e gli edifici appena citati.
Attualmente
questa caratteristica quanto oramai lontana pregiata struttura si
puo' assaporare passeggiando lungo le vie cittadine che conservano
poche ma fortunatamente ancora visibili tracce architettoniche.
Primo
simbolo cittadino e riferimento storico e' il Castello Normanno,
edificato per volere del Nobile Ruggero I nel 1070 e rientrante
nello schema difensivo posto contro gli arabi insieme alle altre
roccaforti catanesi importanti, quella di Paterno' e quella di Adrano.
Esso si presenta come un caparbio torrione rettangolare alto circa
21 metri, con una copertura a terrazza arrichita dalla merlatura
ed una suddivisione della struttura in tre elevazioni, la prima
per gli alloggi militari, la seconda per l'alloggio del comandante
della guarnigione e la terza caratterizzata dalla presenza di un
arco a sesto acuto. La sua base presenta dei blocchi in pietra lavica.
Gia' a partire da pochi anni dalla sua edificazione, inizia il passaggio
di propieta' della struttura che cosi' appartenne alla Diocesi di
Catania, al Conte di Aidone Enrico il Rosso, a Rinaldo Perollo,
al Re Alfonso d'Aragona, ad Antonio Moncada, conte di Aderno', per
arrivare agli inizi del 1900 quando fu acquistato dal Comune di
Motta.
La
duecentesca Chiesa Matrice cittadina fu ampliata ed in parte
modificata nel XV e nel XVI secolo. Essa e' intitolata a S. Maria
del Rosario e va ricordata perche' preserva la pala d'altare ed
il quadro dedicati alla Santa titolare e per un cinquecentesco Crocifisso.
La sua struttura esterna e' completata dalla presenza di una torre
campanaria di stile settecentesco.
Una seconda Chiesa cittadina degna di nota e' quella intitolata
al Santissimo Sacramento. Al suo interno si possono ammirare il
seicentesco simulacro dedicato all'Immacolata Concezione prodotto
in stile andaluso, le seicentesche e settecentesche tele raffiguranti
alcune Sante ed un mezzobusto raffigurante S. Agata posto in una
nicchia decorata con affreschi e chiusa da due ante riproducenti
alcune scene sacre.
Da
citare, ancora, la Chiesa intitolata a S. Antonio da Padova.
Essa preserva una reliquia del Santo, delle belle vetrate a mosaico
raffiguranti le Beatitudini Evangeliche che simboleggiano i Sette
Sacramenti.
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